I questo documento appena pubblicato dalla direzione generale per l'Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità della Commissione europea “Women in European politics –time for action” viene riassunta l’attuale rappresentanza femminile nelle istituzioni, sia a livello nazionale che comunitario, e viene lanciato un appello perché l’elezione del Parlamento europeo e la nomina del nuovo Presidente della Commissione europea vedano coinvolte il maggior numero di donne possibile, sia come elettrici che come candidate. Attualmente solo un terzo dei rappresentanti a Strasburgo sono donne (31%), un dato tutt’altro che brillante ma decisamente superiore alla media nazionale dove solo un parlamentare su quattro appartiene al gentil sesso. Tranne, ovviamente, i Paesi scandinavi che anche in questo fanno scuola (media del 40% della presenza femminile sui banchi parlamentari). E per quanto riguarda il direttivo europeo, se quella di Barroso è la Commissione più equa mai esistita (17 uomini e 10 donne) molti Paesi non hanno mai nominato una donna a questo livello e anche all’interno dei confini nazionali la proporzione resta 75 a 25. Tutti i numeri di una discriminazione di fatto che molte delle dirette interessate negano, schierandosi contro le quote rosa.
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