L’alta corte per la lotta contro la discriminazione e per l’uguaglianza – organo pubblico che in Francia ha potere consultivo e sanzionatorio in tema di pari opportunità (della quale mi ero già occupata per una sentenza sugli stereotipi di genere nei testi scolastici) – ha dichiarato infondata la disparità di trattamento di due dipendenti pubbliche rispetto agli altri colleghi uomini. Interpellata dalle due donne, la Corte ha in effetti riscontrato che l’avanzamento di carriera e gli aumenti salariali erano stati fatti senza alcuna base oggettiva e che, a parità di profili, il trattamento riservato alle due donne era stato più sfavorevole rispetto a quello dei colleghi. Interpellato in proposito, l’amministrazione pubblica non ha saputo né giustificare la disparità né spiegare i criteri sui quali si sarebbe dovuta basare. Il datore di lavoro è stato quindi invitato a stabilire criteri più chiari e trasparenti nel percorso professionale dei propri dipendenti.
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