Cali Yost –fondatrice della società di consulenza aziendale americana specializzata nella conciliazione dei tempi – propone in questo documento (da pagina 4 in poi) una riflessione sull’organizzazione del lavoro e le conseguenze dell’attuale crisi economica. Sintetizzando il suo pensiero, si chiede se la crisi non sia un’opportunità di ripensare i classici e rigidi schemi del mercato del lavoro (quando c’è crescita si assume, quando c’è recessione si licenzia) cercando invece di sviluppare un approccio più flessibile. Che permetta all’occorrenza di ridurre i contraccolpi dell’attuale situazione economica e in prospettiva di valorizzare meglio le risorse. Bello il suo slogan “fit, not balance” che è difficile da tradurre: si potrebbe dire in italiano “far combaciare, non solo bilanciare”. Il concetto è chiaro: non si tratta di un aut-aut ma di una possibile conciliazione tra vita privata e lavorativa, senza che nessuna delle due ci rimetta. E a tutto vantaggio dei lavoratori, ma anche dei datori di lavoro. Settimana prossima avrò il piacere di intervistarla di persona e vi preparerò subito un post.
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