In questo interessante articolo pubblicato sull’ultimo numero della rivista HR On Line Paola Brianzoli, Partner di Knowledge Value ci illustra “quali costi non tagliare” in azinda, ripotranto al centro l'individuo e l'efficienza del lavoro. Questo l'articolo completo
In un periodo come questo, di congiuntura marco –economica ancora incerta “la forza produttiva è utilizzata a meno del 70%, perché impostata per affrontare domande sempre in crescita trascurando l'effetto di stallo che ciclicamente segue ai picchi”. Si tratta quindi – spiega l’autore – di ripensare a un modello economico che può anche accettare di mantenere, consolidare e non necessariamente solo crescere o per lo meno che realisticamente preveda crescite più contenute, più ponderate e meno isteriche. “L'economia tuttavia – si legge ancora – ci insegna che manovrare solo la leva dei costi non basta per stare sul mercato che, sempre più informato e selettivo, richiede innovazione, qualità e lungimiranza. Ben vengano quindi i controlli sulle spese che non danno valore aggiunto (quale incremento di valore marginale tra un pranzo a 30 euro e uno a 60 ?) per generare spazio di investimento su ciò che è, in qualunque contingenza, il motore economico, ovvero l'individuo e il suo lavoro”.
L’individuo al centro, quindi e “l'importanza di affrontare questi nuovi tempi attrezzati di quelle competenze che ci consentono di assumere responsabilità dei risultati che produciamo, di osservare con conoscenza e professionalità i processi per renderli più efficienti, di generare cambiamento e innovazione, di trattenere, stimolare e potenziare i talenti, di gestire lo stress che una contrazione delle proprie disponibilità economiche porta, in modo più lucido e costruttivo” . Una riflessione molto interessante e costruttiva, perfetta per la fine d’anno e l’inizio di un altro, forse (magari!) un po’ diverso.