Solo in Grecia ed in Italia il tasso di disoccupazione è ancora più elevato per le donne rispetto a quello maschile. Nel resto d'Europa – rivela questo documento di Eurostat – per la prima volta sono più le donne che gli uomini a lavorare. Complice la crisi, che ha colpito settori – come quello industriale, ma anche quello finanziario – e trasversalmente ruoli (come quelli di manod'opera e quelli dirigenziali) prevalentemente maschili. E' un dato positivo? Forse più che farsi prendere da facili entusiasmi bisognerebbe riflettere sul fatto che la crisi ha davvero rimesso in discussione l'organizzazione del lavoro e in molti casi i modelli produttivi delle nostre aziende. Mettendo in crisi di fatto – molto più di quanto sono riusciti a fare anni di dibattiti politici e sociologici – la figura dell'uomo come "breadwinner" , colui che porta a casa la pagnotta. Perché in molti casi ora i compagni, i mariti sono a casa senza lavoro. E tocca alle donne rimboccarsi un'altra volta le maniche.
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