Un quarto delle famiglie con cinque o più componenti (il 24,9%) risulta in condizione di povertà relativa – lo rivela l'Istat nell'ultimo rapporto sulla povertà in Italia ; l’incidenza raggiunge il 37,1% per le famiglie residenti nel Mezzogiorno. Si tratta per lo più di coppie con tre o più figli e di famiglie con membri aggregati, tipologie familiari tra le quali l’incidenza di povertà è pari rispettivamente al 24,9% e al 18,2% (36,0% e 33,3% nel Mezzogiorno). Se all’interno della famiglia sono presenti più figli minori, il disagio economico aumenta: l’incidenza di povertà, pari al 15,2% tra le coppie con due figli e al 24,9% tra quelle con almeno tre, sale al 17,2% e al 26,1%, rispettivamente, se i figli sono minori. Di necessità virtù, forse il tema dell'occupazione femminile e materna verrà affrontato in maniera più concreta ed operativa, se non altro per garantire almeno una fonte di reddito nel nucleo famigliare e per far sì che fare un figlio in Italia non diventi davvero un lusso, come disse una volta qualcuno.
Difatti difficili appaiono le situazioni associate con la mancanza di occupazione o con bassi profili occupazionali: tra le famiglie con a capo una persona occupata, le condizioni peggiori si osservano tra gli operai o assimilati (6,9%), mentre i valori più elevati si rilevano quando la persona di riferimento è in cerca di occupazione (14,5%) e nelle famiglie in cui non sono presenti occupati né ritirati dal lavoro (21,7%).