Spesso le storie personali valgono più di molti dati statistici. E allora, a proposito di produttività oraria, vi racconto un aneddoto molto significativo. Un amico di un'amica – un po' come nelle storie di Elio, ma questa volta la fonte è certa! – è stato trasferito da Milano a Zurigo per lavorare in una grande banca d'affari. Dopo un mese, una sera mentre si era come d'abitudine attardato in ufficio fino alle "ore piccole" , si è visto arrivare una persona di fianco (strano perché era sempre l'ultimo ad uscire da quell'ufficio, aveva notato un pizzico di fierezza). Era uno psicologo mandato dall'ufficio delle risorse umane. Che gli chiedeva in maniera molto gentile, ma determinata perché fosse ancora lì a quell'ora, se non si trovava bene in città, se aveva problemi di tipo personale a casa o se ancora avesse problemi ad organizzare il proprio lavoro negli orari di ufficio. Un po' diverso dal capo che batte fiero una pacca sulla spalla a chi alle 23 è ancora in ufficio, e con il quale si crea uno spirito di cameratismo che domani sarà premiante anche per la crescita professionale…..Anche questo è i cambiamento culturale necessario nel nostro Paese, non credete?
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