A parte qualche eccezione – come la nomina di Marissa Mayer, presto neo-mamma alla giuda di Yahoo – la realtà è che quando si deve scegliere un nuovo manager il comitato nomine, a grande maggioranza maschile, tende a preferire candidati che assomiglino per valori, modelli e comportamenti a loro stessi. E scelgono quindi altri uomini. A descrivere ancora una volta questo fenomeno, sulla base di scelte concrete fatte dalle società quotate inglesi (Fste 350) , è oggi la Cranfield School of Management su commissione della Equality and Human Rights Commission. Nonostante l'impegno sostanziale del management e codici di auto-condotta sulle pari opportunità adottati da molti gruppi di ricerca e selezione del personale a livelli manageriali – si legge nella ricerca – il fattore "auto-riproduzione" è ancora molto forte e si tratta di un vero e proprio cambiamento culturale. Non che "per forza" debbano esserci donne donne in posizioni apicali, ma neanche che questa possibilità sia loro preclusa, laddove abbiano tutti i requisiti, per il solo fatto di essere "diverse" dal business- maschio di successo. O che invece – altrettanto grave – questa occasione le sia offerta a costo di diventare "una di loro", quelle che io chiamo le "uome". Per questo l'assunzione di un'amministratrice delegata con il pancione ha un valore simbolico molto forte. Scarica Gender Diversity on Boards
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