Interessante articolo del New York Times (segnalato dal Prof. Pietro Ichino via twitter) relativo agli stili di leadership più efficaci, che sottolinea come l'"hybrid style work" , cioè un modo più conciliativo, di rispetto e confronto, di creatività e innovazione sia determinante in realtà aziendali sempre più eterogenee (a livello di genere, ma anche di etnia, di età e di orientamento sessuale). E come queste doti richiedano un nuovo stile di leadership che non è più quello dirigista, impositivo e "omologante". In quest le donne – sottolinea la Professoressa Alice H. Eagly - eccedono: "in their attention to human relationships. Also, in delivering incentives, women lean toward a more positive, reward-based approach and men toward a more negative and less effective, threat-based approach. In these respects, women appear to be better leaders than men, despite the double standard that can close women out of these roles". Una riflessione interessante e tutt'altro che teorica perché in molte aziende multinazionali queste considerazioni si sono già trasformate in policy aziendali e strategie di assunzione e percorsi di carriera.
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