I nonni, ovvero il welfare sussidiario in un Paese dove le scuole stanno chiuse tre mesi ed entrambi i genitori lavorano. Molti di voi saranno alle prese con una pianificazione mensile strategica per “sistemare” i pargoli durante questo periodo estivo, e i più fortunati potranno contare su un “jolly”, i nonni, che entrano in azione per sostituirsi alle scarse e/o carissime offerte di intrattenimento per i vostri figli in città e per fare da “ammortizzatore sociale gratuito” quando entrambi i genitori lavorano. Coraggio, e in bocca al lupo! Se vi può consolare, mal comune mezzo gaudio: è appena uscita una ricerca dell’associazione inglese GrandParentsPLus che evidenzia come in Gran Bretania circa 2 milioni di nonni abbiamo ridotto o rinunciato alla loro vita professionale per stare dietro ai nipoti, e dare una mano ai figli. L’ho trovato un numero enorme, ma non è l’unico che mi ha colpito: il 40% di questi “nonni in chief” ha fatto questa scelta per permettere ai figli di continuare a lavorare e perché (15%) l’equivalente offerta del sistema pubblico o provato sarebbe troppo cara. Ricerca molto interessante, da leggere. Anche in Italia, i nonni si organizzeranno in “lobby” corporativa per chiedere politiche sociali più eque? Press-release-Time-to-care-generation-generosity-under-pressure
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